IL GALLO E IL SERPENTE *


Dentro la porta del paradiso
sta il grande serpente
alza la testa alza la coda
e dice: "niente, niente".

 

 

Fuori la porta del paradiso
il gallo senza sosta
gratta la paglia gratta la merda
gridando: "c'è posta, c'è posta!"

 

 

Uscendo il serpente dal paradiso
si mangia il gallo
come se fosse la mela con una rua
e tornando dentro il paradiso
disse: "la colpa è sua".


Uve Christian Fischer, 1998

 
 

 

 

* Questa poesia è stata ispirata dal programma per la gestione della posta elettronica Eudora. Infatti, nelle prime release di Eudora per Macintosh (almeno fino alla versione 1.5), a conclusione della procedura di controllo della presenza di nuovi messaggi venivano presentate all'utente le due finestre di dialogo raffigurate.

* * *

A mia conoscenza questi versi costituiscono l'unico esempio di composizione poetica ispirata dagli elementi di interfaccia di una applicazione informatica. E, secondo la mia interpretazione, questa poesia rappresenta in modo intrigante la complessità passionale delle aspettative di comunicazione del nostro quotidiano telematico. Quando infatti lo decidiamo, e in pochi istanti, ci può raggiungere un profluvio di messaggi: buoni o cattivi, agognati o temuti. Ma allora: il malvagio serpente abita il paradiso della nostra tranquillità interiore? E può essere l'angelo che lo difende con la spada fiammeggiante?
Qualunque sia il senso che si possa legittimamente attribuire a questi versi, mi pare che Uve, con due figurine apparentemente innocue e stereotipate, ci abbia dato una prova ben riuscita della sua sottile e sensibilissima capacitè poetica, mettendo in scena - stavolta - le nuove e talvolta impercettibili inquietudini di noi "informivori".

Davide Gasperi




torna a "Per Uve Christian"