> Ossitocina
Le meraviglie di una molecola 'polipotente'
L'ossitocina è un ormone che dall'inizio del novecento viene somministrato alle partorienti perché provocando le contrazioni dell'utero facilita il parto; plasmato nel greco antico il suo nome vuol dire appunto "nascita veloce". Ma da qualche tempo questa molecola ha anche un altro uso, in un certo senso complementare.
Nell'uomo l'ossitocina è prodotta dall'ipotalamo ed è in grado di contrastare l'eccitamento dell'amigdala, la struttura celebrale che patisce gli stati ansiosi e depressivi. Detta anche "molecola del benessere", l'ossitocina circola infatti abbondante nelle vene nella quiete post coitale, nell'ascolto della buona musica, favorisce la fiducia in se stessi e migliora la capacità di stringere legami sociali.
Qualche giorno fa da Radio Tre Scienza ho imparato, per l'appunto, che si è cominciato a somministrarla anche come tranquillante a quei morenti che sono lucidi e patiscono acutamente la crisi dell'io di fronte alla propria fine. Pare che con una flebo di ossitocina le persone riescono a sottrarsi alla stretta micidiale di questo conflitto straziante e irrisolvibile, ritrovando? guadagnando? un acquietamento dell'io imbizzarrito e una pacificata accettazione del ciclo naturale della vita e della morte in comunione con tutti i viventi. Benedetta e micidiale, quindi, questa molecola 'polipotente' risolve in un certo senso brutalmente quei casi in cui, forse, la mente della persona non è riuscita a costruire un profondo equilibrio tra il sé e il cosmo. Non è una brutta morte, però mi interroga.