> Ombre di rosa
La persistenza di un 'landmark memoriale' nel paesaggio mutato
Non voglio criticare chi per vivere e lavorare ristruttura un edificio o un luogo per dargli nuova vita dopo che esso ha terminato un proprio ciclo e il suo assetto e forma non sono più sostenibili per cui si va dissolvendo disfacendosi. Tuttavia esistono angoli, scorci, piccole vedute che hanno una propria felicità di riuscita, talvolta generata dal caso, che è un peccato veder sparire mentre forse una ristrutturazione attenta e sensibile alla fortuita e riuscita conformazione dei luoghi potrebbe incorporarli nel nuovo assetto.
E' il caso della facciata terminale e sghemba di questa casa che si trova in via Argine Vecchio a Vecchiano (Pisa) e che oggi ospita fortunatamente un'attività artigianale e che in passato, prima di scrostarsi come nell'immagine che Google data 2010, era intonacata e dipinta di quel bel 'giallo pisano' che al tramonto si infiamma, ma soprattutto aveva alla sua base una pianta di rose che in questa 'vecchia' foto ancora si intravede.
Era una rosa radicata in un'aiuola contornata da pietre e decorava questa facciata il cui sguincio favoriva l'accesso al cortile retrostante. L'insieme era semplicissimo e perfetto per far scivolare mezzi, persone e immaginazione in uno spazio di cui -senza entrarci- si poteva intendere la forma e ciò che l'abitava. Senza dimenticare che la facciata è orientata in modo da ricevere quasi frontalmente i raggi del sole al tramonto che con l'ombra raddoppiava i rami della rosa sul muro giallo e su di esso faceva spiccare i fiori rosso purpurei in mezzo ad una nuvola di foglioline verdi. Ogni volta che percorrevo la strada ero curioso e impaziente di arrivare a vedere -speravo lo spettacolo- di quell'angolo così semplice, scarno e tuttavia pirotecnico.
Perché attraversando e scorrendo luoghi e paesaggi si incontrano talvolta in mezzo a cose che non ci dicono nulla autentici gioielli generati dalla magica combinazione di cura e caso, memorie di configurazioni e mentalità in via di dissoluzione ma capaci di farci immediatamente riconoscere vecchi assetti e funzioni per come li riassumono e ne interpretano lo spirito. Oggi la facciata rosa ha in alto la sua cornice decorativa bianca e i quattro sportelli a copertura di un qualche impianto rendono quella facciata funzionale ed analoga a infinite altre che si trovano ovunque. E quando passo mi strugge non trovare più nessun dettaglio veridico su cui appoggiare l'immagine mentale di quella rosa addossata alla parete che si raddoppiava in una tela d'ombre ed esplodeva le sue piccole intensissime macchie purpuree sul giallo oro baciato dal tramonto.